Io donna: adulterio o poligamia?
In generale, personalmente, ho la necessità di "sentire" ed emozionarmi. Che sia un fiore, una canzone, un quadro, un film, il sorriso di un anziano, delle parole… Come i girasoli che naturalmente si girano verso il sole, io guardo verso un'emozione. Voglio le guance rosse e il cuore che batte forte. Voglio il mal di pancia e il respiro mozzato. Qualsiasi ne sia la causa.
Ma quanto le abitudini delle nostre giornate soffocano tanto di questo? Quante volte capita di voler fare di slancio una cosa perché "lo sentiamo", lo "vogliamo", ma ci blocchiamo perché dobbiamo rendere conto a ciò che ci circonda? Vi è mai capitato di vivere una storia d'amore in cui state bene, vi sentite innamorati, sereni e di incappare in uno sguardo che ti prende nelle viscere e colpisce dritto ad infuocare tutto?
In una situazione del genere la maggior parte delle persone, che seguono il senso di rispetto e fedeltà, si limiterebbe ad un sorriso tra sé e basta. E se invece dietro quegli occhi ci fosse qualcosa di incredibilmente speciale per noi? Fosse anche solo una chiacchierata, un bacio o del sesso travolgente… È giusto rinunciare?
Me lo sono chiesto per una vita finché quegli occhi me li sono ritrovata davanti, troppo spesso per guardare altrove, ed ho lasciato che le mie emozioni uscissero fuori come fossero materiali ed abbracciassero tutto ciò che brillava. Ho lasciato il cuore libero di battere come gli pareva, la pancia contorcersi e la testa ancora più tra le nuvole. Per una notte ho abbandonato il mio corpo lasciandolo libero di godere tra la sua pelle e il suo odore. Ho nutrito la mia anima di tutto quel sentire come luce che entra diretta.
Ero felicemente accompagnata e posso dire di aver provato sentimenti forti e profondi per entrambi. Non ho mai provato sensi di colpa e chissà che ciò non possa capitare nuovamente. Probabilmente se la nostra cultura abbracciasse questa mentalità, la maggior parte delle persone ne approfitterebbe.
Io immagino una realtà a forma di me, che comprenda e renda "onesto" solo ciò che di reale e forte si sente dentro e lo lasci fluire… al punto che possa entrare nella nostra mentalità, nella nostra cultura, come nulla di sporco.